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Carlos va al contrario: uno spagnolo in Italia per migliorarsi

Si dice che per fare un ulteriore step i migliori giocatori italiani dovrebbero trasferirsi in Spagna, ma oggi anche nel nostro paese ci sono le strutture e le competenze adeguate. Lo conferma la storia di Carlos Perez Cabeza, che da Malaga si è trasferito a Milano. “Anche da qui – dice – si può arrivare al top”

Solo qualche giorno fa, nel corso di una conferenza stampa durante il Milano Premier Padel P1, Gemma Triay ha usato parole forti per dire la sua sul padel tricolore. “Il livello del padel azzurro – ha detto la spagnola, a lungo numero uno del mondo – sta crescendo. Durante i Mondiali vediamo sempre che l’Italia ha una squadra molto equilibrata. Io però sono convinta che per fare un ulteriore step i giocatori azzurri dovrebbero trasferirsi in Spagna, altrimenti continueranno ad avere dei limiti. Dichiarazioni che non sono passate inosservate e hanno fatto nascere in molti una domanda: è davvero necessario, per gli italiani (e in generale per chi non risiede in Spagna) trasferirsi in terra iberica per poter diventare competitivi ad alti livelli? Oppure si possono scalare le gerarchie mondiali anche stando all’interno dello Stivale?

La risposta non è semplice, ma la teoria della Triay sembra un po’ esagerata e lo conferma la storia di Carlos Perez Cabeza, che ha seguito il percorso… contrario a quello suggerito dalla sua connazionale. Infatti, il classe 1996 di Malaga (numero 95 del ranking mondiale FIP) ha lasciato la Spagna per trasferirsi in Italia. Inizialmente ha vissuto per un anno e mezzo in Sicilia, dove ha fatto il maestro e nel frattempo ha continuato a giocare ad alti livelli. Poi, a inizio 2023, si è spostato definitivamente a Milano, dove ha iniziato a dedicarsi al 100% al professionismo. “Sono arrivato in Italia per motivi lavorativi – racconta –, ma anche perché volevo conoscere una cultura nuova. È stato amore a prima vista. Ora mi sto allenando al WePadel di Gallarate, con l’argentino Adrian Daus, e mi sto trovando benissimo. Il livello si sta alzando sempre più e io sto crescendo tanto insieme agli italiani.

Perez, dunque, non è d’accordo con Triay. Anzi, è convinto che si possa migliorare molto anche rimanendo nel Bel paese. “Penso – dice ancora – che l’Italia abbia la struttura giusta per crescere e che si stia sviluppando molto bene”. Vale per chi aspira al professionismo, ma anche per i più piccoli. “Bisogna perfezionare le scuole padel, ci vogliono più tornei e competizioni under, ma io consiglio alle nuove leve di restare in Italia. Ormai si può puntare a raggiungere il top anche rimanendo qui”. Carlos ha a cuore i giovani ed è ben consapevole della loro importanza. “Sono il futuro e bisogna dedicargli più tempo – dichiara il 27enne spagnolo -. Io quando posso mi alleno anche con loro: è sempre bello poterli aiutare”.

Lo stesso Perez allenandosi in Italia ha migliorato il suo gioco (con in mezzo la decisione di tornare a occupare la sinistra), conquistando risultati incoraggianti nei tornei FIP e Premier Padel, in particolare la qualificazione al tabellone principale del BNL Italy Major insieme a Emiliano Iriart. Non gli è andata ugualmente bene al P1 di Milano, ma nel complesso l’intera stagione gli è servita a lavorare con l’obiettivo di essere ancora più protagonista nel 2024. “L’anno prossimo punterò a sentirmi un miglior giocatore partita dopo partita e torneo dopo torneo. Con chi giocherò? Non ho ancora deciso chi sarà il mio compagno, ma tra poco sceglierò”.

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