
L’attrazione per la pala è forte, persino per chi ha costruito la propria vita sul tennis. C’è l’esempio eclatante di Roberta Vinci che lo testimonia, ma da adesso c’è anche l’esempio di Maria Elena Camerin. Numero 41 Wta nel suo momento migliore (era il 2004, poco prima che arrivasse il boom delle nostre Fab 4), la veneta di Motta di Livenza, classe 1982, ha trovato un nuovo amore nel padel, come testimonia la sua presenza al Venezia Padel Club, dove va in scena la Mediolanum Padel Cup 2024, Open Fitp che mischia nomi noti ad agonisti Fitp dei diversi livelli di classifica.
“Non è andata nel modo migliore – spiega la ex top 50 Wta – perché in coppia con Maria Chiara Mascherin abbiamo perso contro due avversarie molto forti, ma in compenso mi sono divertita da pazzi. Con le pareti non è che abbia tutto questo feeling ed è per questo che accorcio al massimo e cerco subito la rete, però è davvero divertente, ho giocato con una mia carissima amica e questo ha reso tutto ancora più bello. E d’altra parte era la mia prima volta in un torneo…”. Ai tempi in cui giocava a tennis, il doppio le piaceva eccome: “Il singolare – ripeteva spesso – ti lascia sola con te stessa, mentre il doppio ti consente di condividere gioie, dolori, vittorie e sconfitte con un’amica prima che con una compagna”.
Per Maria Elena, da tennista, arrivarono tante vittorie nel circuito Itf (10 titoli nel complesso, dal 2000 al 2012), ma anche delle ottime prestazioni nel circuito maggiore, compresi due terzi turni Slam, entrambi agli Australian Open. E vittorie di prestigio contro gente del calibro di Dokic, Dulko, Myskina, Bartoli, Safina, Stosur e via dicendo. Nonché contro l’altra azzurra Roberta Vinci, affrontata tre volte e battuta in tutte e tre le occasioni.
Sul tappeto da padel, oggi, arrivano di nuovo le emozioni dell’agonismo: “Con chi è al tuo fianco devi essere in sintonia – spiega la veneta – fuori e dentro al campo, altrimenti non si accende la giusta scintilla. L’organizzazione di questo evento mi ha fatto tornare indietro nel tempo. Sono arrivata qui da Jesolo, ho visto gli stand, le luci, l’atmosfera, gli sponsor e poi il badge con il mio nome, il pubblico, gli applausi e quell’elettricità prima di una partita. Mi è sembrato di rivivere i momenti che ho vissuto da giocatrice professionista. Sono state piccole ma bellissime emozioni”.
Emozioni che ha intenzione di vivere di nuovo. Magari proprio con una vecchia conoscenza al suo fianco: “Sapete che vi dico? Adesso telefono a Roberta (Vinci, ndr) e le chiedo di fare un torneo insieme. Lei gioca a destra vero?”.
Non sarebbe, peraltro, una novità assoluta, se parliamo di racchette in senso più ampio. Camerin (oggi tecnico federale, nel tennis) e Vinci hanno giocato insieme diverse volte nel circuito, la prima volta addirittura in Nazionale, nella Fed Cup 2002 contro la Svezia. Un esordio bagnato da un successo, mentre in seguito Maria Elena si sarebbe dedicata maggiormente al singolare, con Roberta impegnata invece su due fronti al massimo livello. Tanto da raggiungere le top 10 nei due ranking, singolo e doppio.